venerdì 28 ottobre 2011

La resurrezione di Sri Yukteswar

 Dal mondo cristiano abbiamo ricevuto La Resurrezione di Gesù Cristo 
 Dal mondo indiano leggiamo la seguente testimonianza:
 Dal Capitolo 43 del libro "Autobiografia di uno Yogi" di Paramhansa Yogananda:
"(...) Seduto sul mio letto nell'albergo di Bombay, alle tre del pomeriggio del 19 Giugno 1936 - una settimana dopo la visione di Krishna - fui scosso dalla mia meditazione da una luce beatifica. Davanti ai miei occhi spalancati e stupefatti, l'intera stanza fu trasformata in uno strano mondo e la luce del sole si tramutò in uno splendore superno. Ondate di rapimento estatico mi sommersero nel vedere il corpo di carne ed ossa di Sri Yukteswar
"Figlio mio!" Il Maestro parlava teneramente, sul suo volto un sorriso da ammaliare gli angeli. Per la prima volta nella mia vita non mi inginocchiai ai suoi piedi per salutarlo, ma gli andai subito incontro per stringerlo, con slancio quasi famelico, tra le mie braccia. Momento ineguagliabile! L'angoscia dei mesi passati mi sembrò un tributo di poco conto rispetto alla beatitudine che ora scendeva , torrenziale, su di me.
"Maestro mio, amato del mio cuore, perchè mi avete abbandonato?". Farneticavo nell'eccesso di gioia. (...) "Ma siete proprio voi, Maestro, lo stesso Leone di Dio? Avete addosso un corpo come quello che ho seppellito sotto le crudeli sabbie di Puri?".
"Si, figlio mio, sono lo stesso. Questo è un corpo di carne ed ossa. Benchè io lo veda eterico, alla tua vista esso è fisico. Dagli atomi cosmici ho creato un corpo interamente nuovo, proprio come quel corpo fisico di sogno cosmico che hai deposto sotto le sabbie di sogno a Puri, nel tuo mondo di sogno. Sono risuscitato davvero: non sulla terra, bensì su un pianeta astrale. I suoi abitanti sono maggiormente in grado, rispetto all'umanità terrestre, di soddisfare i miei criteri elevati. Lì, un giorno, verrai anche tu, insieme alle persone evolute da te amate, per restare con me".
"Guru immortale, ditemi di più!"
Il Maestro ebbe un breve e gaio risolino. "Ti prego, caro" egli disse" "non potresti allentare un po' la tua stretta?".
"Solo un poco!" Continuavo a stringerlo come una piovra, fra le mie braccia. Percepivo lo stesso odore naturale, lieve e fragrante, che era stato caratteristico del suo corpo in precedenza. Il contatto elettrizzante della sua carne divina permane ancora lungo la parte interna delle mie braccia e nei palmi delle mie mani, ogni volta che rievoco quelle ore gloriose. "Così come i profeti vengono inviati sulla terra per aiutare gli uomini ad esaurire il loro karma fisico, io ho ricevuto da Dio l'ordine di servire su un pianeta astrale come redentore" spiegò Sri Yukteswar. (...)"***********************************************
E chi desidera vedere rispettato l'invito di San Paolo contenuto in 2 Corinzi Capitolo 13 versetto 1 (..) "Ogni parola sarà confermata dalla bocca di due o tre testimoni", troverà soddisfazione nel leggere la testimonianza di un'altro testimone oculare della resurrezione di Sri Yukteswar, nella parte finale del capitolo sopra indicato.

giovedì 27 ottobre 2011

Storie straordinarie di persone ordinarie (2) - Rossella

Verso il termine di una festa tra amici, Rossella saluta il gruppo per rientrare a casa. L'ascensore che dovrebbe condurla all'uscita, subisce un guasto. Rossella rimane chiusa in ascensore per parecchi minuti al buio, tra un piano e l'altro. Piange, grida, si dispera. Passa ancora parecchio tempo prima che le richieste di aiuto della donna vengano ascoltate e finalmente sia fatta uscire dall'ascensore. E' pallida, cammina a fatica, dice di sentirsi male. Quindi sviene. Le viene fatta la respirazione bocca a bocca, senza successo. Il respiro di Rossella si fa sempre più debole. Smette di respirare. Una persona si ricorda che nella scala vive un medico. Passano i minuti. Qualcuno spiega al medico cosa sta succedendo. Questi accorre e visita la ragazza che continua a non respirare. Nessuna pulsazione del polso. Il medico scuote la testa. Dice che non c'è più niente da fare e se ne va. Attimi di perplessità e sconforto. Poi...accade qualcosa di misterioso e meraviglioso al tempo stesso. Il potere di Dio scende su uno dei presenti, accanto a me. Egli pone le mani sul capo di Rossella e le dice "Rossella Bianchi, (...) nel nome di Gesù Cristo, comando al tuo spirito di rientrare nel tuo corpo e vivere." Non c'è alcun dubbio nelle sue parole. E' un comando. Fermo. Deciso. Passano alcuni secondi e Rossella ricomincia a respirare. Lentamente si riprende. Viene accompagnata in un'ospedale per verificare il suo stato di salute. E' tutto a posto. Successivamente Rossella ha spiegato agli amici che dopo avere smesso di respirare, si è ritrovata con il proprio spirito, sopra la testa di uno di loro, in un ambiente ovattato. Sebbene durante l'esperienza avesse gli occhi chiusi, Rossella ha saputo descrivere nel dettaglio tutto quello che era accaduto, nonchè l'esatta posizione di tutti gli amici presenti intorno a lei. Poi, quando l'uomo di luce ha pronunciato il comando di cui sopra, Rossella ha sentito qualcosa che la trascinava per i piedi per farla rientrare nel suo corpo. Sono trascorsi tanti anni da quel giorno, ma questi avvenimenti rimangono scolpiti nella mia anima. 
Gloria. 
          Luce. 
                   Potere. 
                               Spirito. 
                                           Amore. 
                                                      Verità.
In altre occasioni, uomini ripieni del proprio Ego, hanno cercato di ripetere esperienze simili, non mossi dallo Spirito divino. Il risultato è stato semplicemente nullo.

mercoledì 26 ottobre 2011

Meditazione basata sul Mantra

 “La risposta rilassante”  è una pratica semplice che, una volta imparata, richiede da 10 a 20 minuti al giorno e può contribuire ad alleviare lo stress e  la tensione. L’apprendimento e l’attuazione di tale tecnica può migliorare significativamente la vostra salute mentale, emotiva e fisica.
Questa tecnica è stata sviluppata dal medico Dr.  Herbert Benson, MD alla Harvard Medical School, ed è tratta dal suo bestseller "The relaxation response” pubblicato in Italia da Rizzoli nel 1977 con il titolo "La risposta rilassante".
Non essendo riuscito a trovare il libro in italiano, ho scoperto la tecnica (una delle tecniche?) contenuta nel libro al seguente sito in lingua inglese:
http://www.trancesolutions.com/free-hypnosis-downloads/ts-the-relaxation-response-herbert-benson.pdf
Questa è una traduzione:
"Per imparare questa tecnica, provate a dedicare 10 o 20 minuti ogni giorno per una settimana.
1. Siediti tranquillamente in una posizione comoda.
2.
Chiudi gli occhi.
3.
Pensa ad ogni muscolo, iniziando dai piedi e proseguendo su fino al viso. Rilassa profondamente tutti i muscoli.
4.
Respira tramite il naso. Diventa consapevole del tuo respiro. Mentre espiri pensa alla parola "ONE" (si pronuncia “UAN”). Ad esempio, inspira…..espira “ONE”,…inspira….espira “ONE ecc. ecc.
Respira in modo semplice e naturale.  
5.
Prosegui da 10 a 20 minuti. Si può aprire gli occhi per controllare il tempo, ma non usare una sveglia.
Al termine, rimani seduto/a tranquillamente per diversi minuti, prima con gli occhi chiusi e poi con gli occhi aperti.
Non alzarti prima che sia trascorso qualche minuto.
6.
Non preoccuparti se avrai successo nel raggiungere un livello profondo di rilassamento. Mantieni un atteggiamento passivo e permetti al rilassamento di avvenire con i suoi tempi. Quando si verificano pensieri che distraggono, cerca di ignorarli non soffermandoti su di loro, ma torna a ripetere “ONE” nella tua mente. Con la pratica, la risposta dovrebbe venire con un minimo sforzo. Pratica la tecnica una o due volte al giorno, ma non prima che siano trascorse almeno due ore dall’ultimo pasto, dato che i processi digestivi sembrano interferire con l'accadimento della risposta del rilassamento.

 
 Nelle prossime settimane è in uscita il seguente libro in italiano che ha come coautore il Dr. Benson:    "Rilassati e rivoluziona la tua vita"


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Avete notato una somiglianza tra questa tecnica e quella insegnata da Yogani? (vedi precedente post)
Entrambe sono tecniche di meditazione basate su di un mantra. "I AM" nel caso di AYP, mentre "ONE" nel caso del Dr. Benson. Tra l'altro, nel libro di Ram Dass "Journey of Awakening - A meditator's guidebook", nel capitolo relativo alla meditazione basata sui mantra, l'autore ne propone alcuni. Il più semplice da ricordare, tra quelli presentati è sicuramente il mantra "RAM".
Funzionano le meditazioni basate sul mantra?
Provate a scoprirlo da soli. Come sempre, il motto è: "Sperimentazione e verifica". Suggerimento: se volete provare queste meditazioni, proponetevi di praticare lo stesso mantra per almeno due settimane. Il tempo minimo per verificare gli effetti.

martedì 25 ottobre 2011

"Remember" by Omkara

domenica 23 ottobre 2011

Chi crede in me farà anch'egli le opere che fo io; e ne farà di maggiori..

Dice il Maestro Gesù:
Vangelo di San Giovanni Capitolo 14
12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch'egli le opere che fo io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vo al Padre; 13 e quel che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figliuolo. 14 Se chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. 
Matteo Capitolo 7
7 Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto; 8 perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia. 9 E qual è l'uomo fra voi, il quale, se il figliuolo gli chiede un pane gli dia una pietra? 10 Oppure se gli chiede un pesce gli dia un serpente? 11 Se dunque voi che siete malvagi, sapete dar buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il Padre vostro che è ne' cieli darà Egli cose buone a coloro che gliele domandano!

una proposta: non interferire

La mente ha la pretesa di avere le risposte ai quesiti della vita, di conoscere tutto. In realtà non è così. Non si percepisce la verità tramite la ragione, ma tramite una intuizione, un flash, un lampo di luce. 
Non interferire in questo processo.
In tal modo, assaporerai istanti di  pura consapevolezza prima di essere ancora assorbita nuovamente dal dialogo interiore proposto dalla tua mente.

Don Juan Matus insegnò al suo allievo Carlos Castaneda :
"Quella che tu chiami la tua ragione non è affatto la tua ragione. Gli stregoni sono convinti che sia un dispositivo esterno, che è stato allestito singolarmente in ciascuno di noi. Prendi semplicemente atto di questa informazione senza aspettarti alcuna spiegazione sul chi o perchè lo abbia fatto."
Citato da Norbert Classen a pag. 127 del libro "Carlos Castaneda e i guerrieri di Don Juan"

sabato 15 ottobre 2011

Hallelujah Rufus Wainwright


http://youtu.be/xR0DKOGco_o
Le parole forse a qualcuno non piaceranno...ma la musica e la voce sono così...così...intense...

giovedì 13 ottobre 2011

Storie straordinarie di persone ordinarie (1) - Gino

Quando ho conosciuto Gino aveva più di 70 anni. Già in pensione da svariati anni, conduceva una vita serena insieme a sua moglie. Era mite e di animo gentile. Poi, all'improvviso, in pochi giorni la moglie, sua compagna di 40 anni di matrimonio, si ammalò e mori. La vita di Gino cambiò radicalmente. Il suo cuore era attanagliato continuamente dalla nostalgia e dalla solitudine. Gli mancava terribilmente la sua compagna. Gino era un uomo di fede. Decise di pregare incessantemente per trovare un po' di conforto. Passava ore ed ore in ginocchio a supplicare Dio affinchè gli accordasse un po' di pace e per potere avere la certezza che la moglie stesse bene. Parlava con Dio, come se stesse confidandosi con il suo migliore amico. Dopo un certo periodo di tempo (non ricordo esattamente quanto..settimane? mesi?)  accadde che per l'ennesima volta Gino implorava il Suo Dio. Lacrime di dolore gli rigavano il volto ancora una volta. Ma, poi Gino mi raccontò che, all'improvviso le pareti della stanza scomparvero. E lui si ritrovò in uno splendido prato grande e luminoso.  E da lontano, gli venne incontro sua moglie. L'apparenza era di una donna sui 35 anni, nonostante fosse morta in età avanzata. Che gioia infinita! Si abbracciarono ancora una volta! Lei gli disse che lui si stava disperando troppo per quanto era accaduto e che doveva cambiare prospettiva. Poi si confidarono alcune cose che Gino preferì non riferirmi. Dopo quell'esperienza, Gino recuperò speranza e pace. Ed anche il sorriso. Visse ancora qualche tempo,  durante il quale continuò ad essere un messaggero di luce ed amore. Poi si spense serenamente.********************************
Una chiave di lettura: Dio ha ascoltato la preghiera di Gino e gli ha accordato l'esperienza che ha vissuto.
Altra chiave di lettura: "l'intento" di Gino lo ha portato in uno stato alterato di coscienza, nel quale si è trovato in "paradiso, nel Focus 27 di Robert Monroe e Bruce Moen, nella sfera astrale dove risiedono i defunti.

Farsi da parte

Quando Giuseppe incontra alcune difficoltà nella vita quotidiana, utilizza gli "strumenti" e le tecniche che ha appreso per risolverle. Un giorno  l'amico Germano gli suggerisce un diverso modus operandi: "Quando ho una difficoltà, mi faccio da parte, mi affido all'infinito, non cerco di risolvere la cosa. Chi vuole trovare dei modi per risolvere il problema? L'ego o lo spirito? . Semplicemente mi lascio andare, mi metto nella condizione di spettatore e... qualcosa di meraviglioso accade." Giuseppe riconosce la veridicità di questa prospettiva, in realtà l'ha sempre conosciuta, solo si era perso in un gioco mentale ed..entro breve...ecco che qualcosa accade spontaneamente. Riconosce un nucleo di pace interiore, nel profondo del suo essere, un qualcosa che non può essere scosso. E da quella pace, da quel silenzio, arrivano le risposte.

Vangelo di Matteo  - capitolo 6 
Dice il Maestro Gesù:


25"Perciò io vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
26Osservate gli uccelli del cielo: essi non seminano non mietono e non raccolgono in granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro?
27E chi di voi, con la sua sollecitudine, può aggiungere alla sua statura un solo cubito?
28Perché siete in ansietà intorno al vestire? Considerate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano;
29eppure io vi dico, che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu vestito come uno di loro.
30Ora se Dio riveste in questa maniera l'erba dei campi, che oggi è e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi o uomini di poca fede?
31Non siate dunque in ansietà, dicendo: "Che mangeremo, o che berremo, o di che ci vestiremo?
32Poiché sono i gentili quelli che cercano tutte queste cose, il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose.
33Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte.
34Non siate dunque in ansietà del domani, perché il domani si prenderà cura per conto suo. Basta a ciascun giorno il suo affanno."










martedì 11 ottobre 2011

Manifestazioni di Potere

Vangelo di Giovanni - Capitolo 11   Risurrezione di Lazzaro
[1]Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. [2]Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. [3]Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato». [4]All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato». [5]Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. [6]Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava. [7]Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». [8]I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». [9]Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; [10]ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce». [11]Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo». [12]Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà». [13]Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. [14]Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto [15]e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!». [16]Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!». [17]Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era gia da quattro giorni nel sepolcro. [18]Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia [19]e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. [20]Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. [21]Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! [22]Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà». [23]Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». [24]Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno». [25]Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; [26]chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». [27]Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».[28]Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». [29]Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. [30]Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. [31]Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là». [32]Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». [33]Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: [34]«Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». [35]Gesù scoppiò in pianto. [36]Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!». [37]Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?».[38]Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. [39]Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, gia manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni». [40]Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». [41]Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. [42]Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». [43]E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». [44]Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». 

Da "Autobiografia di uno Yogi" di Paramhansa Yogananda
Capitolo 32 - Rama viene risuscitato dalla morte 
(...) "In un mattino soleggiato, Sri Yukteswar commentava le Scritture cristiane sul balcone del suo ashram a Serampore. Insieme a qualche altro discepolo del Maestro,  ero presente con un gruppetto dei miei allevi di Ranchi. (...) Sri Yukteswar proseguì la lettura della meravigliosa storia della resurrezione di Lazzaro. Giunto alla fine, il Maestro sprofondò in un lungo silenzio, con il libro sacro aperto sulle ginocchia. "Anch'io ebbi il privilegio di assistere a un miracolo simile" disse infine il mio guru con atteggiamento solenne. "Lahiri Mahasaya riuscitò dalla morte uno dei miei amici." I giovani che mi erano accanto,  sorrisero con vivo interesse. Anche in me vi era ancora sufficiente spirito fanciullesco da farmi apprezzare non soltanto la filosofia ma, in particolare, qualsiasi episodio riuscissi a indurre Sri Yukteswar a raccontare sulle mirabili esperienze avute con il suo guru. "Il mio amico Rama ed io eravamo inseparabili" esordì il Maestro. (...) "Rama inaspettatamente, fu sottoposto a una difficile prova" proseguì Sri Yukteswar. "Egli contrasse il colera asiatico. Poichè il nostro maestro non obiettva mai all'assistenza dei medici in caso di malattie gravi, furono convocati due specialisti. Mentre si susseguivano affannosi i tentativi di soccorrere l'ammalato, io pregavo dal profondo del cuore Lahiri Mahasaya, affinchè concedesse il suo aiuto. Corsi a casa e, fra i singhiozzi, gli raccontai l'accaduto. "I medici stanno assistendo Rama. Egli guarirà". Il mio guru sorrise allegramente. "Ritornai a cuor leggero al capezzale del mio amico, ma lo trovai morente. "Gli rimangono una o due ore di vita" mi disse uno dei medici con un gesto di disperazione. Ancora una volta mi precipitai da Lahiri Mahasaya. "I medici sono persone coscienziose,. Sono sicuro che Rama guarirà". Il maestro mi congedò senza mostrare la minima preoccupazione. "Giunto a casa di Rama, constatai che entrambi i dottori se ne erano andati. Uno mi aveva lasciato un biglietto: "Abbiamo fatto del nostro meglio, ma è un caso disperato". "Il mio amico era, in effetti, il ritratto di un moribondo. Non comprendevo come le parole di Lahiri Mahasaya potessero non avverarsi. tuttavia la vista del rapido spegnersi della vita di Rama suggeriva con insistenza alla mia mente: "E' tutto finito ormai". Così, ondeggiando affannosamente sui mari della fede e del dubbio ansioso, accudii il mio amico come meglio potei. Egli si sollevò e gridò:"Yukteswar, corri dal Maestro e digli che me ne sono andato. Chiedigli di benedire il mio corpo prima degli ultimi riti". Con queste parole esalò l'ultimo respito e rese l'anima a Dio". "Piansi per un'ora accanto alla sua amata spoglia. Da sempre amante della quiete, ora egli aveva raggiunto la calma assoluta della orte. Entrò un altro discepolo. Gli chiesi di restare in casa fino al mio ritorno. Mezzo inebetito, mi trascinai di nuovo dal mio guru. "Come sta Rama adesso?". Il volto di Lahiri Mahasaya era tutto un sorriso. "Signore, lo vedrete ben presto come sta!" sbottai in preda all'emozione. "Fra poche ore vedrete il suo corpo, prima che venga trasportato al luogo della cremazione". Scoppiai a piangere senza ritegno. "Yukteswar, controllati. Siediti con calma e medita". Il mio guru si ritirò nel samadhi. Il pomeriggio e la notte trascorsero in ininterotto silenzio; lottai invano per riconquistare la mia calma interiore". "All'alba Lahiri Mahasaya mi lanciò uno sguardo di incoraggiamento. "Vedo che sei ancora agitato. Perchè ieri non mi hai spiegato che io dessi a Rama un aiuto tangibile, sotto forma di un qualche farmaco?". Il maestro indicò una lampada a forma di coppa che conteneva dell'olio di ricino greggio. "Riempi una bottiglietta d'olio della lampada; mettine sette gocce nella bocca di Rama". "Signore," protestai, "è morto da ieri a mezzogiorno. A che serve l'olio ormai?". "Non preoccuparti; fa' esattamente quel che ti chiedo". L'umore allegro di Lahiri Mahasaya mi era incomprensibile; ero ancora straziato dell'immitigabile angoscia del lutto. Attinto un po' d'olio, uscii per tornare a casa di Rama. "Trovai il corpo del mio amico irrigidito nella morsa della morte. Senza prestare attenzione alla sua lugubre condizione, gli aprii le labbra con l'indice destro e riuscii, con la mano sinistra e l'aiuto del turaciolo, a versare l'olio, goccia a goccia, sopra i suoi denti serrati. "Quando la settima goccia toccò le sue labbra fredde, Rama fu percorso da un violento tremito. I muscoli gli vibrarono dalla testa ai piedi, mentre si alzava a sedere con aria meravigliata. "Ho visto Lahiri Mahasaya in una vampa di luce" gridò . "Splendeva come il sole. "Alzati; lascia il tuo sonno mi ha ordinato. "Vieni con Yukteswar a trovarmi". "Non credevo ai miei occhi quando Rama si  vestì e fu sufficientemente in forze, dopo la sua fatale malattia, da camminare fino alla casa del nostro guru. Giuntovi, si prostrò ai piedi di Lahiri Mahasaya con lacrime di gratitudine. (...)

Dall'introduzione di "Un Corso in Miracoli"

(..) Questo corso si può riassumere così:
Nulla di ciò che è reale può essere minacciato.
Nulla di irreale esiste.
In questo si trova la pace di Dio.

domenica 9 ottobre 2011

Ricordando Steve Jobs

In questi giorni si è parlato parecchio di Steve Jobs. In questo blog vogliamo ricordarlo con il discorso che ha pronunciato ai neolaureati di Stanford nel 2005. La terza storia è di fondamentale importanza. Il primo video è in inglese con i sottotitoli in italiano. Il secondo è solo la traduzione italiana dello stesso video. Non perdete la terza storia...


giovedì 6 ottobre 2011

Storie straordinarie di persone ordinarie

Nel corso della vita, ho avuto modo di conoscere delle persone ordinarie che hanno avuto delle esperienze straordinarie. Molte di queste storie forse interesseranno a qualcuno. Cambierò nomi, luoghi e dettagli onde rendere impossibile il riconoscimento delle persone coinvolte. In uno dei prossimi post vi racconterò la storia di Gino, un uomo anziano, mite e piuttosto riservato che........

martedì 4 ottobre 2011

In India si dice....

...«Quando il discepolo è pronto, il maestro appare».
Il maestro può assumere tante forme. Un animale può operare come maestro, oppure una situazione, un amico, un libro, un film, o.....

In questi giorni stavo pensando di rivoluzionare questo blog. Poi  stasera ho trovato questo link http://viaggioastrale.forumfree.it/?t=57689052 che mi è stato maestro. Vediamo cosa ci porteranno i prossimi giorni. Solo un suggerimento: se qualche parte del blog vi piace o interessa, se qualche link vi ha colpito ma non l'avete salvato...fatelo ora, perchè domani potrebbe non esserci più. In realtà tra un secondo non solo il blog non è certo di esserci. Buona notte a tutti e sogni beati.

domenica 2 ottobre 2011

Il Mondo Astrale

Recentemente mi sono imbattuto in un libro in inglese particolarmente affascinante "The Multidimensional Human" di Kurt Leland. Diversamente dai consueti libri che si propongono di insegnare come uscire dal corpo, l'autore spiega come sviluppare i "sensi interiori" che consentiranno successivamente di uscire dal corpo consapevolmente. Inoltre vengono insegnate 32 tecniche e pratiche di sviluppo psichico e spirituale. Il materiale è tratto dall'esperienza personale dell'autore, dalla Società Teosofica, dal Materiale di Seth canalizzato tramite Jane Roberts da  Robert Monroe ed altri esploratori astrali.
Uno dei libri citati in questo libro è "Il corpo astrale" di Arthur E. Powell. Appena iniziata la lettura di questo libro, ho ritrovato un insegnamento che mi ha ricordato una esperienza vissuta. Ecco le parole di Powell (pag. 9 e 10): "(..) un essere che vive nel mondo astrale potrebbe occupare lo stesso spazio occupato da un essere che vive nel mondo fisico e ciò nonostante ciascuno di essi sarebbe completamente inconscio dell'altro e non ostacolerebbe in alcun modo i suoi liberi movimenti. (..) Il principio dell'interpenetrazione spiega il fatto che i differenti regni della natura non sono separati nello spazio, ma che esistono intorno a noi nello stesso spazio e nel contempo in modo che per percepirli e studiarli non occorre spostarsi nello spazio, ma è sufficiente svegliare in noi i sensi occorrenti per percepirli. Il mondo astrale o piano astrale, non è dunque una località, ma un modo di essere della natura." **************** *********** Questa è l'esperienza personale: dopo essermi coricato per andare a dormire, mi sono ritrovato in uno stato di "corpo addormentato, ma mente lucida". Poichè mi sembrava di trovarmi ancor in pieno stato di veglia, ho mosso un braccio per assicurarmi della presenza accanto a me della mia partner. Il "mio braccio" non incontrava il corpo della persona fisica giacente accanto a me. Mi sono sollevato per controllare, ma il mio corpo era sdraiato nel letto. Ho controllato l'ambiente intorno a me. In un angolo della stanza era posta una pianta...ma quella pianta non esisteva sul piano fisico. Una esperienza che ha confermato l'insegnamento teosofico presentato qui sopra.

Presentazione Istituto di Crescita Personale: Paolo Oddenino Paris