martedì 28 luglio 2015

La Pellegrina di Pace


"Camminare come si parla" viene considerato il più alto livello di illuminazione. La Pellegrina di Pace ha vissuto questo messaggio ed io celebro il suo straordinario impegno verso la pace e l'armonia. In verità, è la mia eroina."
Wayne Dyer, autore motivazionale.

questo link si può scaricare gratuitamente il libro in italiano: 

Pellegrina di Pace

La vita e l’opera dalle sue parole
Testi raccolti da alcuni suoi amici
Dedicato con amore a tutti coloro che stanno compiendo una ricerca spirituale.

lunedì 27 luglio 2015

I tibetani e la morte



“Quasi tutte le antiche civiltà, vedevano nella morte un aspetto essenziale della vita e avevano per questo sviluppato una loro cultura della morte, un modo per affrontare questo mistero.
I tibetani, ad esempio, per più di mille anni hanno usato il loro libro sacro “Bardo Thodol”, scritto, si dice, da Padma Sambhava per affrontare il momento del trapasso. Quando in casa qualcuno sta per morire, il lama che arriva per assisterlo caccia via tutti quelli che gli piangono attorno. Poi, rivolto al morente, lo prega di non resistere, di lasciar andare, di staccarsi dalle cose di questo mondo, dalle persone a cui è stato legato. Ogni legame sta comunque per finire, tutto sta per diventare”vuoto come il cielo senza nuvole”. Perché resistere?
“Lascia andare, o nobile nato”, dice il lama. “La primordiale luce ti sta venendo incontro, diventa uno con quella. Vai. Vai per la tua strada, o nobile nato, non resistere.” Queste sono le parole che il lama continua a sussurrare nell’orecchio del morente.”

Tratto dal capitolo “Terra incognita” del libro “Un altro giro di giostra” di Tiziano Terzani.

domenica 26 luglio 2015

Gli scherzi della vita


Patrizia aveva atteso quel giorno tutta la vita. Era una splendida giornata di sole e lei si trovava vestita di bianco in una auto anni ’30 che l’avrebbe condotta in chiesa per sposarsi. Finalmente il suo rapporto consolidato con Gianluca sarebbe convogliato a giuste nozze. Stavano insieme ormai da dieci anni, pensò durante il viaggio. Ed oggi si sarebbe sistemata. L’auto procedeva lentamente verso la chiesa. Suo padre, seduto accanto a lei, era già profondamente commosso. Ancora pochi metri e sarebbero arrivati. All’ultima curva l’autista fermò l’auto per lasciare attraversare una coppia di anziani. Ed ecco, accadde qualcosa di straordinariamente sublime e al contempo terribile. Mentre l’auto era ferma, gli occhi di Patrizia incrociarono quelli di uno sconosciuto che stava leggendo un quotidiano, seduto su una panchina. Patrizia riconobbe in quello sguardo l’uomo della sua vita. E non era lo stesso che sarebbe diventato suo marito quel giorno.

mercoledì 15 luglio 2015

Lettera aperta ad un amico Testimone di Geova

Caro Marco,
apprezzo molto i momenti di scambio e condivisione che abbiamo avuto negli ultimi tempi. Ora ti parlerò di un argomento importante. E ti chiedo una cortesia: in virtù della stima reciproca, per il tempo della lettura di questo post, sospendi ogni giudizio. Apriti a delle possibilità nuove. 
Per le persone che hanno aderito alla tua fede, esiste almeno un momento di grande difficoltà. E' possibile che ad un certo punto della tua vita, ti ritrovi in una condizione in cui le persone intorno a te non si rendono conto della tua presenza. Ti rivolgi a loro ed esse ti ignorano. Oppure ti ritrovi solo e non trovi persone intorno a te. Una sorta di incubo dal quale però non ti puoi risvegliare. Se mai ciò accadesse, la via d'uscita sarebbe quella di chiedere aiuto, con sincerità di cuore, dal profondo del tuo essere. Chiedi o grida incessantemente "Aiutatemi! Per favore qualcuno mi aiuti" o qualcosa di simile. Fallo e qualcuno verrà in tuo soccorso. Forse ci vorrà un po' di tempo, ma qualcuno verrà.

Ti voglio bene
mario

venerdì 10 luglio 2015

La meditazione col mantra è semplice



 Nel libro "Imparare a meditare nella tradizione cristiana" John Main
 risponde ad alcune domande che gli vengono poste, tra cui la presente:
 
Domanda: Puoi dirci qualcosa di più sull’atteggiamento verso la parola, sulla sua funzione o su come possiamo considerarla?



Padre John: L'arte della meditazione consiste nel ripetere il mantra. È semplice, ma impegnativo. Il veramente semplice assai di rado è facile. Quando eravamo agli esordi, a Londra, andai a trovare un amico che è monaco di Ramakrishna. Egli disse: “Bene, trovo molto interessante vedere come voi cattolici stiate iniziando a insegnare alla gente a meditare. Ora, dimmi esattamente quel che insegni”. E così raccontai allincirca ciò che vi ho detto: sedete, sedete eretti, ripetete il mantra, e questo è quanto. Ed egli mi disse: “Padre John, in questo consiste esattamente la nostra tradizione meditativa, che abbiamo ricevuto da Ramakrishna stesso attraverso swami Vivekananda. Ma se andate a dirlo a un gruppo di occidentali non vi crederanno, perché pare troppo semplice. A questo punto il mio consiglio è di complicare un po la cosa. Così, quando la gente inizierà a farsi viva, dite che avete qualche conoscenza esoterica, trasmessa allordine monastico tramite Giovanni Cassiano: questo va detto, è un nome che suona bene, la gente ne sarà interessata. Ma questa conoscenza riveste una tale importanza, dovete dire, che non potete trasmetterla loro se non verranno al vostro centro di meditazione per almeno dieci settimane o giù di lì. E allora, alla fine, potrete iniziarli”. E, in effetti, nella Meditazione Trascendentale si deve fare qualcosa del genere.

Il mio amico aveva certamente colto il maggior problema che molti occidentali incontrano rapportandosi alla meditazione: credere semplicemente nella sua essenziale semplicità. Dire il mantra è, di per sé, semplicità. E non si pongono complicazioni riguardo alla tecnica. Ma, tanto per delineare il corso che la cosa prende per la maggior parte delle persone, posso dirvi questo: molti di noi iniziano recitando il mantra nella testa. E diciamo: Ma-ra-na-tha. Nella mia pluriennale esperienza dinsegnamento, trovo che molte persone devono recitare il mantra a quel modo per un considerevole lasso di tempo. Poi, seguendo lesortazione di Cassiano a tenere sempre presente il mantra - quando di notte vi coricate, quando al mattino vi svegliate, quando vi calate nella preghiera, sempre preparandovi per la vostra meditazione -, il mantra comincia a radicarsi. Allora è come se iniziasse a risuonare nel cuore, voi inizierete così a sentire il mantra a un livello più centrale del vostro essere. Potreste dire che a questo stadio, definibile come il secondo, voi udite il mantra. Il terzo stadio inizia quando cominciate ad ascoltare il mantra, e solo allora la vostra meditazione avrà inizio, con l'inizio dell'ascolto. Il mio maestro di solito diceva questo: “Quando arrivi a questo stadio dascolto è come se tu stessi arrancando su per il fianco di una montagna e il mantra risuonasse nella vallata di sotto. Più in alto sali, più debole diventa il suono del mantra. E poi arriva il giorno in cui il mantra sarà completamente fuori dalla portata del tuo orecchio”. Ve lo dico come incoraggiamento. È stato per me davvero un grande piacere stare con voi, ma purtroppo domani dovrò partire. Tuttavia è mio compito ammonirvi che dovete accostarvi alla meditazione con semplicità assoluta. Non potete star lì a riflettere: “A quale livello mi trovo? Sto dicendo il mantra? Il mantra sta risuonando? Sto ascoltando il mantra? Di quanto sono salito sulla montagna? Tutto questo finirà in un paio di settimane?” La sola cosa che dovete fare è ripetere il mantra in assoluta semplicità e con assoluta fedeltà. Senza aspettative, “poiché la speranza sarebbe speranza di cose sbagliate” come ha bene espresso Eliot. La nostra giustificazione, nel compiere questo, si troverà ricordando le parole di san Paolo: “Lo Spirito di colui che sollevò Gesù dalla tomba abita dentro di voi e darà nuova vita al vostro corpo mortale".