domenica 24 novembre 2013

il mantra ''Sri Ram Jai Ram Jai Jai Ram Om.''

A pag 49 e 50 del libro "Kriya Yoga - Sintesi di una esperienza personale" di Ennio Nimis vedasi anche questo link http://kriyayogainfo.net/Ita_Home.html
leggiamo:
In quei giorni lessi la autobiografia di Swami Ramdas, il santo che percorse in lungo e in largo tutta l’India ripetendo incessantemente il Mantra: ''Sri Ram Jai Ram Jai Jai Ram Om.'' Incontrare la semplicità della sua vita e la grandezza della sua esperienza fu molto ispirante; osservando sua foto e la semplicità infantile del suo sorriso, sentii accendersi in me la devozione e quindi decisi di ''adottare'' il suo Mantra. Egli nacque nel 1884 a Hosdrug, Kerala, India e venne chiamato Vittal Rao. Visse una vita del tutto normale e sperimentò pure gli alti e bassi della vita di un capofamiglia. Spesso ricercò quale fosse il vero significato della vita e sentì la necessità di intraprendere il percorso spirituale per trovare la "Pace" reale. Al momento propizio, suo padre l'iniziò nel Mantra di Ram, assicurandolo che ripetendolo incessantemente avrebbe, a tempo opportuno, raggiunto la felicità divina alla quale aspirava. Fu allora che Ramdas rinunciò alla vita secolare ed andò in cerca di Dio quale Sadhu mendicante. Il Mantra "Om Sri Ram Jai Ram Jai Jai Ram" fu sempre sulle sue labbra. Oltre alla pratica del Japa, adottò la disciplina di guardare tutte le persone come forme di Ram (Dio) e di accettare ogni evento come proveniente dalla volontà di Dio. In breve tempo il Mantra sparì dalle sue labbra ed entrò nel suo cuore. Vide una piccola luce circolare nel punto tra le sopracciglia che gli regalò brividi di delizia. Poi la luce abbagliante lo permeò e l'assorbì. Perso in questa beatitudine inesprimibile rimase seduto per ore. Il mondo gli sembrava come una fioca ombra. Raggiunse ben presto uno stadio in cui questo dimorare nello Spirito divenne un'esperienza permanente ed immutata.
Il suo insegnamento fu molto semplice:
''Ripeti il nome di 'Ram' sempre di giorno e di notte quando sei sveglio. Puoi essere certo che non ti sentirai solo o miserabile fintantoché pronuncerai quel nome glorioso. Dove si canta questo nome, o dove lo si prende come oggetto di
meditazione, non c'è dolore, né ansietà – no, nemmeno morte.'' ''Pronuncia il nome di Rama (Om Sri Ram Jai Ram Jai Jai Ram) ogni volta in cui, in mezzo a tutte le distrazioni della vita, c'è un ritorno momentaneo della coscienza verso la consapevolezza del Sé. Quando questo avviene sentirai la gioia che ne consegue e ti concentrerai su di essa il più a lungo possibile (sempre continuando a ripetere la Preghiera.) In questo modo perfezionerai la tua resa al Divino. Questo deve essere praticato ogni giorno e in ogni circostanza. Di notte, quando sarai libero dai doveri mondani, potrai dedicarti ad una intensa pratica del Japa. ''
Swami Ramdas fu fedele a tutto ciò ed effettivamente visse sempre immerso in un mare di indescrivibile felicità. Raggiunse il Mahasamadhi nel 1963.

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L'autobiografia di Swami Ramdas "In Quest of God" in inglese può essere scaricata gratuitamente qui
<- Questa è la traduzione in italiano del libro.







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Link al post "I racconti di un pellegrino russo" dove è narrata una esperienza simile, in ambito cristiano.