domenica 27 settembre 2015

Chiamati all'amore

http://giotto.ibs.it/cop/cop.aspx?s=B&f=170&x=0&e=9788831508988E' bastata la lettura dei primi due capitoli del libro "Chiamati all'amore" di Anthony de Mello, per entrare in uno stato di serenita ed appagamento.


Capitolo 2 "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo". Luca 14,26 http://cs.ilgiardinodeilibri.it/cop/c/w500/chiamati-all-amore.jpg 
Continua a guardarti attorno e vedi l'infelicità che regna nel mondo, attorno a te e dentro di te. Sai spiegartene il motivo? Tu dirai: la solitudine, l'oppressione, la guerra, la cattiveria, l'ateismo... E ti sbagli. Una sola è la radice dell'infelicità: le false certezze che hai in testa, quelle certezze talmente diffuse e difese che non hai mai creduto di doverle porre in discussione. A motivo di queste certezze devianti tu vedi il mondo e te stesso da una prospettiva sbagliata. I tuoi schemi mentali sono così costringenti, e la pressione che la società esercita su di te è così forte che tu sei come obbligato a vedere il mondo in questa maniera distorta. Non c'è via di scampo, proprio perché non ti viene neppure il sospetto che il tuo modo di vedere sia miope, che il tuo modo di pensare sia distorto e che le tue certezze siano false. Guardati ancora attorno e vedi se puoi trovare una sola persona autenticamente felice, libera da paure, incertezze, ansietà, tensioni e preoccupazioni: a essere fortunato, ne troverai una su centomila. Ciò dovrebbe indurti a guardare con sospetto alle programmazioni e alle certezze che tu e questa gente avete in comune. Tu però sei stato programmato anche a vivere senza sospetti, senza dubbi, programmato a fidarti delle certezze che sono state seminate in te dalla tua tradizione, dalla tua cultura, dalla tua società e dalla tua religione. E se non ti ritrovi felice, tu sei stato addestrato anche a compiangere te stesso, e non a incolpare la tua pianificazione, i tuoi modelli, le tue certezze culturali ed ereditarie. A rendere ancora più tragica questa situazione, c'è poi il fatto che molta gente ha subito un tale lavaggio del cervello che non si rende neppur più conto di essere infelice: così come un uomo che sogna non si rende conto che sta sognando. Quali sono queste false certezze che ti bloccano la strada alla felicità? Eccone alcune. Prima: tu non puoi essere felice se non hai quelle cose alle quali sei attaccato e che consideri così preziose. Il che è falso. Non esiste un solo momento della tua vita nel quale tu non abbia tutto quanto è necessario per essere felice. La ragione della tua infelicità sta nel fatto che tu punti la tua attenzione su ciò che non hai piuttosto che su ciò che hai, in questo preciso momento. Un'altra falsa idea: la felicità sta nel futuro. Non è vero. Tu sei felice dove ti trovi e in questo preciso istante; ma non lo sai, perché le tue false certezze e la tua distorta maniera di vedere le cose ti hanno incapsulato in timori, ansietà, legami, conflitti, pedina responsabile in giochi cui è programmato che tu debba partecipare. Se tu riuscissi a vedere al di là di tutti questi schermi, scopriresti di essere felice senza saperlo. Ancora un'altra falsa certezza: si raggiunge la felicità se si riesce a manipolare debitamente le situazioni nelle quali ci si trova e la gente che ci sta d'intorno. Non è vero. La gente sperpera stupidamente energie su energie per " ristrutturare " il mondo. Se il destino della tua vita è di cambiare il mondo, bene, vai avanti e cambialo, ma non illuderti che ciò possa renderti felice: ciò che ti fa felice o infelice non è il mondo e la gente che ti circonda, ma i pensieri che ti tieni in testa. Come è inutile cercare un nido d'aquila al fondo di un oceano, altrettanto inutile è cercare la felicità nel mondo che sta fuori di te. Se perciò è la felicità che vuoi trovare, non continuare a sprecare le tue energie cercando rimedi alla tua calvizie, o cercando di modellarti un fisico aitante, o cambiando la tua casa, o il lavoro, o il condominio, o il tuo stile di vita o addirittura la tua personalità. Ti rendi conto che tu potresti anche riuscire a cambiare tutte queste cose, che potresti avere il look più smagliante e la personalità più invidiabile, che potresti riuscire a vivere nell'ambiente più piacevole e che ciò nonostante potresti ancora essere infelice? Nelle più riposte pieghe del tuo essere tu sai che tutto questo è vero, ma ugualmente continui a sprecare i tuoi sforzi e le tue energie alla ricerca di un qualcosa che già sai che non ti può rendere felice. Ancora un'ultima falsa certezza: si è felici quando tutti i desideri vengono appagati. Non è vero. In realtà, sono proprio questi desideri e legami a renderti teso, frustrato, nervoso, insicuro e pauroso. Compila una lista di tutti i tuoi legami e di tutti i tuoi desideri, e accanto a ognuno scrivi: Dal profondo del mio essere io so che anche quando lo avessi soddisfatto non avrei raggiunto la felicità. Rifletti sulla verità di questa frase. Il soddisfacimento di un desiderio può al massimo regalarci sprazzi di voluttà, lampi di ebbrezza, ma tu non devi confonderli con la felicità! Che cos'è allora la felicità? Pochissimi sanno rispondere, e nessuno sa esprimerlo a parole, perché la felicità non può essere descritta. Riusciresti a descrivere la luce a gente che fosse rimasta seduta nelle tenebre per tutta la vita? Riesci a descrivere la realtà a uno che sta sognando? Riconosci la tua tenebra ed essa scomparirà: e allora saprai che cos'è la luce. Riconosci i tuoi incubi per quello che sono e così scompariranno, e tu ti risveglierai alla realtà. Riconosci le tue false certezze ed esse svaniranno: soltanto in questo modo potrai pregustare la felicità. Dal momento che gli uomini inseguono la felicità in maniera tanto distorta, perché non cercano di chiarire a se stessi le proprie false certezze? Primo, perché non succede mai che essi le vedano come false; talvolta anzi non le vedono neppure come certezze, ma semplicemente come fatti e realtà esterne, tanto profondamente sono stati incapsulati nella pianificazione. Secondo, perché sono terrorizzati all'idea di perdere l'unico mondo che essi conoscono: il mondo dei desideri, dei legami, delle paure, delle pressioni sociali, delle tensioni, delle ambizioni, delle ansie, della colpa, con quei lampi di piacere, di sollievo e di ebbrezza che queste cose riescono a trasmettere. Prova a immaginare un uomo che abbia terrore a uscire da un incubo perché, in fin dei conti, quello è l'unico mondo che egli conosce: bene, hai qui la fotografia di te stesso e della gente che ti circonda. Se vuoi raggiungere una felicità duratura devi esser disposto a odiare padre,madre, perfino la tua stessa vita e dire addio a tutto ciò che possiedi. In che modo? Non già rinunciando a tutte queste realtà (perché continueresti sempre a restare legato alle cose cui hai rinunciato forzatamente), quanto piuttosto vedendole come incubi, quali realmente sono; se tu le consideri così, non ha più importanza che tu le lasci oppure no: esse avranno perso il loro dominio su di te, la loro capacità di ferirti, e tu sarai finalmente fuori dai tuoi sogni, fuori dalla tuatenebra, dalle tue paure, fuori dalla tua infelicità. Spendi perciò un po' del tuo tempo a cercar di vedere nella loro realtà le cose cui cerchi di aggrapparti, questi incubi che ti procurano ebbrezza e voluttà da un lato ma anche tribolazioni, insicurezza, tensione, trepidazione, paura, infelicità dall'altro. Padre e madre: incubi; moglie e figli, fratelli e sorelle: incubi; tutti i tuoi averi: incubi; la tua vita così com'è oggi: un incubo; qualsiasi cosa alla quale tu ti aggrappi e che secondo te è l'unica che possa darti la felicità: un incubo. A questo punto odierai padre e madre, moglie e figli, fratelli e sorelle e la tua stessa vita, con tutti i tuoi averi: cesserai cioè di aggrapparti a queste cose e così avrai annullato la loro capacità di ferirti. A questo punto, finalmente, potrai sperimentare quella misteriosa condizione che non può essere descritta ed espressa: il dimorare nella felicità e nella pace. E capirai quanto sia vero che chiunque cessa di aggrapparsi a fratelli o sorelle, padre, madre o figli, terra o case..., riceve il centuplo di tutto e guadagna la vita eterna.
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Un libro da acquistare o regalare, da leggere e rileggere. http://www.pomodorozen.com/wp-content/uploads/2013/03/Tony-de-Mello-e1326894502644.jpg E un pensiero di amore e gratitudine per Anthony de Mello, ovunque egli si trovi in questo momento.

sabato 26 settembre 2015

L'illuminazione

In tanti desiderano raggiungere l'illuminazione.
Ma in che cosa consiste questo stato?
Ti immagini che gli "illuminati" vivano in uno stato di beatitudine permanente e non sono scalfiti da nulla?
Chi vuole essere "illuminato"?    Yogani afferma quanto segue:

"Che cosa è l'illuminazione? Uno stato di unione equilibrato tra le nostre due nature: la beatitudine pura della coscienza e il nostro coinvolgimento sensoriale su questa terra fisica."
E tu cosa ne pensi? 
Cosa ti aspetti che sia l'Illuminazione?  
Vuoi essere Illuminato? 
Prova ad accendere la luce! 
Risultati immagini per sorriso smile 
Adyashanti  ha scritto un libro sull'argomento "Illuminazione":
http://giotto.ibs.it/cop/cop.aspx?s=B&f=170&x=0&e=9788848124546

venerdì 25 settembre 2015

L'inventore

Dal libro "La preghiera della rana" Vol I di Anthony de Mello:"L'INVENTORE Dopo lunghi anni di lavoro, un inventore scopri l'arte di accendere il fuoco. Portò con sé i suoi attrezzi nelle regioni del nord ammantate di neve e insegnò a una tribù quell'arte e i suoi vantaggi. La gente era così affascinata da quella novità che a nessuno venne in mente di ringraziare l'inventore, il quale un giorno se ne andò in silenzio. Poiché era uno di quei rari esseri umani dotati di vera grandezza, non aveva alcun desiderio di essere ricordato o riverito; si accontentava di sapere che la sua scoperta era servita a qualcuno. La seconda tribù presso cui si recò era altrettanto ansiosa di imparare della prima. Ma i preti locali, gelosi dell'ascendente che egli esercitava sul popolo, lo fecero assassinare. Per sviare i sospetti, fecero collocare un ritratto del Grande Inventore in bella vista sull'altare principale del tempio, studiarono una speciale liturgia che rendesse omaggio al suo nome e ne mantenesse vivo il ricordo e posero la massima cura nell'evitare che si modificasse o omettesse anche solo una rubrica di tale liturgia. Gli attrezzi per accendere il fuoco furono conservati in uno scrigno e si diceva che avessero il potere di guarire tutti coloro che vi ponevano sopra le mani con spirito di fede. Il Sommo Sacerdote si incaricò personalmente di redigere una biografia dell'inventore, il Libro Sacro in cui venivano presentate la sua tenerezza e la sua generosità come esempio da imitare per tutti, si tesseva l'elogio delle sue opere grandiose e la sua origine soprannaturale era diventata un articolo di fede. I preti si occuparono di tramandare il Libro alle generazioni successive, mentre interpretavano con autorevolezza il senso delle sue parole e il significato profondo della santità della sua vita e della sua morte. Chiunque si discostasse dai loro insegnamenti veniva punito senza pietà con la morte o la scomunica. Assorta com'era nelle attività religiose, la gente finì col dimenticare come si accendeva il fuoco. "

giovedì 17 settembre 2015

Vistas of infinity

A Luglio 2015 è uscito un nuovo libro di Juergen Ziewe.
Già in passato abbiamo parlato di questo autore, esprimendo apprezzamento per il suo libro The ten minute moment. 
Questo nuovo lavoro è totalmente incentrato sulla narrazione delle esplorazioni fuori dal corpo di Ziewe nell'aldilà. 
A questo link potrete leggere una preview del libro, mentre qui potrete leggere delle recensioni in inglese.

Parleremo ancora di "Vistas of Infinity" quando avremo terminato di leggerlo.

martedì 15 settembre 2015

Chi nasce matto e Gli Alpini alla stasiun

chi deve capire...capirà
.... ricordando con affetto immutato il direttore del coro ed il bastone del monferrato che gli faceva da spalla negli alpini alla stasiun...

E adesso..torniamo al qui e ora!

martedì 8 settembre 2015

Dall'ultima lettera di Anthony de Mello


Negli ultimi due giorni di vita, Anthony de Mello scrisse una lunga lettera a un suo caro amico, dove, riferendosi ad alcune esperienze precedenti, diceva: 
"È come se tutto ciò appartenesse a un'altra epoca e a un altro mondo. Il mio interesse è ora rivolto altrove, al "mondo dello spirito", e tutto il resto mi appare banale e privo di valore. Le cose che in passato mi sembravano tanto importanti non mi sembrano più tali, ora sono attratto da realtà come quelle di Ajahn Chah, il maestro buddhista, e sto perdendo il gusto per tutto il resto. Si tratta di un'illusione? Non lo so; mai comunque prima d'ora mi sono sentito così felice, così libero...". 
tratto dalla premessa di Parmananda R. Divarkar sj al libro di De Mello
"LA PREGHIERA DELLA RANA - SAGGEZZA POPOLARE DELL'ORIENTE PRIMO VOLUME"

domenica 6 settembre 2015

Cosa posso fare per essere Illuminato?

Risultati immagini per one minute wisdomDal libro "One minute wisdom" di Anthony de Mello

‘Is there anything I can do to make myself Enlightened?’
‘As little as you can do to make the sun rise in the morning.’
‘Then of what use are the spiritual exercises you prescribe?’
‘To make sure you are not asleep when the sun begins to rise.’
(One Minute Wisdom, 10)

 Una traduzione:

"C'è qualcosa che posso fare per essere illuminato?"
"Tanto quanto puoi fare per fare sorgere il sole al mattino"
"Allora di che utilità sono gli esercizi spirituali che prescrivi?"
"Per assicurarsi che tu non sia addormentato quando il sole inizia a sorgere."

sabato 5 settembre 2015

Giovanni 14:27

Dice il Maestro:

Giovanni 14:27
"Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore."

venerdì 4 settembre 2015

Gioia interiore

Dal libro "Chiamati all'amore" di Anthony de Mello: 
1 "Quale vantaggio avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero e poi perderà la propria anima?" Matteo 16:26


http://giotto.ibs.it/cop/cop.aspx?s=B&f=170&x=0&e=9788831508988 Rifletti sulla sensazione che provi quando una persona si complimenta con te, quando vieni approvato per quello che hai fatto, quando vieni accettato per quello che sei, quando vieni lodato. Ripensa poi, da un altro punto di vista, alla sensazione che senti insorgere dentro di te davanti a un tramonto o a un'aurora, davanti alla natura in generale, o quando leggi un libro o assisti a una proiezione che ti prende completamente. Rifletti su queste sensazioni e mettile in paragone con quanto hai provato quando sei stato lodato. Ti renderai conto che quest'ultimo tipo di sensazioni deriva da una "autoglorificazione ", da una " autopromozione": sono sensazioni esteriori; le sensazioni invece di cui abbiamo parlato prima derivano da una " autorealizzazione ": sono sensazioni dell'anima. Veniamo a un'altra differenza: ripensa alla sensazione che provi quando hai successo, quando riesci in qualcosa, quando sei arrivato ai vertici, quando vinci una gara, o una scommessa, o una discussione. Confronta ora questa sensazione con la gioia che provi, per esempio, quando realmente sei soddisfatto del tuo lavoro, un lavoro che realmente ti prende tutto, che ti tiene occupato in continuazione. E, anche in questo caso, nota la differenza tra la prima sensazione, che è esteriore, e la seconda, che è dell'anima. (..)