giovedì 30 maggio 2013

CD "The Visit"

L'altro giorno ho effettuato, senza aspettative, una sessione meditativa utilizzando il CD "The Visit" del Monroe Institute.   Dopo essere entrato nel Focus 10 ho iniziato una visualizzazione che mi ha condotto dinanzi ad una porta di legno, simile a quella riprodotta nell'immagine. Ho vissuto la consueta sensazione di essere "altrove" con l'attenzione mentre il  corpo e gli stimoli ad esso collegati erano in un luogo lontano lontano.
Oltre la porta, ho incontrato il mio sè superiore. Qualcosa di etereo. Mi ha dato proprio il messaggio di cui avevo bisogno in quel momento: "Diffondi amore".
Poi l'attenzione si è spostata in una regione remota del medio oriente. Due bimbi maschi dormivano su di un letto semplice e rudimentale. Il padre si muoveva all'interno della modesta abitazione...e quell'uomo barbuto, anonimo, di media statura, dalla carnagione leggermente scura....ero io.
La chiara impressione di stare osservando una esperienza presente.
Ma se sono là sdraiato nel letto...come posso essere in medio oriente?
Ringrazio per l'esperienza vissuta e, come spesso accade, ritorno dal viaggio con più domande che risposte.
Una esperienza che ha valore e significato solo per me, e forse anche per l'arabo :-) 
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Ogni esperienza vissuta da un individuo può essere ripetuta da altre persone. In tutte le esperienze e storie narrate in questo blog, il messaggio ricorrente è: "prova anche tu, gioca, sperimenta!"
Quali sono i mezzi per conoscere se stessi ed il mondo che ci circonda? Sono una infinità. Indico solo i principali che hanno attraversato la mia strada:

domenica 26 maggio 2013

sabato 25 maggio 2013

Nick Vujicic - "Something More"

Nel video, dopo 32 secondi, il cantante dice: 
"Where do we go, 
when hope runs out, 
when we are empty, 
when there's nothing left." 
 Traduzione: 
"Dove andiamo, 
quando la speranza scompare, 
quando ci sentiamo vuoti, 
quando non rimane più nulla."

 A 3'42" del video viene detto: 
"When I was 10, 
I tried to commit suicide. 
I had lost my hope. 
I tried to drown myself, but I couldn't do it. 
God had a plan for my life: to give hope to other people through my story." 
Traduzione: 
"Quando avevo dieci anni, 
ho tentato di suicidarmi. 
Avevo perso la speranza. 
Ho provato ad affogarmi, ma non ci sono riuscito. 
Dio aveva un piano per la mia vita: donare speranza ad altre persone, tramite la mia storia."

Link ad un altro video di Nick Vujicic 
Link a delle foto di Nick con la moglie ed il figlio 
Link a Wikipedia in Inglese alla voce Nick Vujicic
Link al sito di Nick Vujicic 

E tu lettore, 
sei ancora convinto di non essere abbastanza bravo?
di non potercela fare?
di non avere le capacità per riuscire a superare l'ostacolo che ora ti sembra insormontabile?
  

domenica 19 maggio 2013

Retrieval - Parte II - Essere qua e "là" contemporaneamente

Aggiornamento del 6/3/2018
E uscito in italiano il primo libro di Bruce Moen: "Viaggi nell'Ignoto".
clicca qui per saperne di più
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Link al post precedente sui Retrieval
Attentato di Oklahoma City 

Dal libro di Bruce Moen "Voyages into the unknown" - Pag. 13-14

 "A strong desire to be with other people pulled me out to a nearby Bennigan's restaurant for dinner. At least there the loud music
and noisy, crowded atmosphere matched the energy I felt surrounding me alone at home. Sitting at a small table by myself, I'd just finished placing my order for a seafood platter when I remembered earlier thoughts about trying to assist victims of the bombing. Still thinking it was something I'd actually do later, I sat on a stool in Bennigan's, quietly expressing my willingness to provide assistance. That's how it always starts. I just express the intent to proceed. I thought I'd have plenty of time to finish my meal, go home, lie down, and then begin to carry out my intent to assist. I have done such things before and it has always worked out just fine. But hidden treasure is a tricky thing. You're never sure what you're going to find. Moments after expressing my willingness to assist I felt the voice of Coach, a nonphysical friend you'll come to know later. Amidst the overly loud music and many people's voices I focused on Coach's voice. "Okay Bruce," I felt him saying, "they can use the help." In the next instant, sitting on a tall stool in Bennigan's and remaining aware of those surroundings, suddenly I was also rushing through blackness toward three infants who had died in the blast.
" (...)


Next a woman named Charlotte materialized in the blackness in front of me. She seemed dazed and in shock. She became aware of my presence almost immediately and looked at me through a shell-shocked face and glazed-over eyes. I explained that I'd been sent to bring her back home. I sensed that somewhere inside her it registered from her religious upbringing that when she died someone was supposed to come for her. In her dazed state of shock she was willing to go wherever I would take her. I reached out and took her by the hand. Then we lifted off and flew away in the direction of the Park. When we arrived, again out of habit, I tried to get an impression of the name of the person who met her there. Then I turned back toward the blast site."

 Una traduzione in italiano:

"Un forte desiderio di stare con altre persone mi ha condotto per la cena da Bennigan, un ristorante nelle vicinanze. Almeno la musica ad alto volume ed il locale rumoroso ed affollato compensava l'atmosfera e l'energia che sentivo circondarmi in casa. Seduto a un tavolino da solo, avevo appena finito di fa l'ordine per un piatto di pesce, quando mi sono ricordato i pensieri precedenti di cercare di assistere le vittime dei bombardamenti. Pensavo che si sarebbe trattato di qualcosa che avrei fatto più tardi, quindi mi sono seduto su uno sgabello in Bennigan, per esprimere tranquillamente la mia disponibilità a fornire assistenza. È così che inizia sempre. Ho appena espresso l'intenzione di procedere. Ho pensato che avrei avuto tutto il tempo per finire il mio pasto ed andare a casa, sdraiarmi, e poi iniziare a svolgere il mio intento di assistere. Ho fatto queste cose prima e ha sempre funzionato bene. Ma i tesori nsscosti sono sempre qualcosa di particolare. Non sei mai sicuro di quello che troverai. Momenti dopo aver espresso la mia volontà di aiutare, ho sentito la voce di Coach, un amico non fisico che conoscerete più avanti. Tra la musica troppo forte e le voci di molte persone, mi sono concentrato sulla voce di Coach. "Okay Bruce," lo sentii dire: "possono utilizzare l'aiuto." Un istante dopo, seduto su uno sgabello alto da Bennigan e rimanendo consapevole di quei dintorni, improvvisamente stavo correndo attraverso il buio verso tre bambini che erano morti nell'esplosione. "
(...) (Nota del traduttore: nelle righe successive Moen spiega come ha accompagnato i bimbi nel Focus 27 dove ad attenderli c'erano dei parenti dei bimbi e degli helpers). Poi una
donna di nome Charlotte si materializzò nel buio di fronte a me. Sembrava stordita ed in uno stato di shock. Si accorse della mia presenza quasi subito e mi guardò con uno sguardo traumatizzato ed occhi vitrei. Ho spiegato che ero stato mandato per riportarla a casa. Ebbi la sensazione che da qualche parte dentro di lei, avesse registrato tramite la sua educazione religiosa che quando fosse morta qualcuno sarebbe venuto da lei. Nel suo stato di stordimento e shock,  era disposta ad andare ovunque la portassi. Ho allungato la mano per prenderla per mano. Poi siamo partiti volando in direzione del Parco (Nota del traduttore: nel Focus 27
esistono un  Centro di Accoglienza, il Parco. Progettato per superare il trauma, lo shock della transizione fuori dalla realtà fisica, e per assistere coloro che vi arrivano per valutare le diverse opzioni per il loro prossimo passo nel processo di evoluzione e di crescita.). Quando siamo arrivati, ancora una volta per abitudine, ho cercato di farmi un'idea del nome della persona che avevo incontrato. Poi mi voltai verso il luogo dell'esplosione."

Nella seguente pagina web lista delle vittime dell'attentato 
e nell'elenco delle persone decedute troviamo anche la Sig.ra  
Charlotte Andrea Lewis Thomas
 

giovedì 9 maggio 2013

Grazie, Grazie, Grazie

Grazie
Grazie
Grazie

Mi viene in mente il sorriso di un amico. 
Ringrazia spesso ed ogni volta che lo fa, i suoi occhi si illuminano. E trasmettono gioia a chi gli sta vicino.





mercoledì 1 maggio 2013

Milioni di farfalle

Link  a post precedenti che trattano di Eben Alexander, del suo libro e della sua esperienza straordinaria:
http://lampidiluce.blogspot.it/2013/02/voyager-il-medico-che-ha-visto-laldila.html
http://lampidiluce.blogspot.it/2013/02/proof-of-heaven.html

Il libro è stato appena pubblicato in Italia, e questi sono alcuni commenti sulla quarta di copertina:
"Quella di Alexander è un'esperienza che ha modificato profondamente una radicata visione scientifica della coscienza umana"
la Repubblica
"Non si tratta certamente del primo caso di rsperienze ai confini della morte, ma di certo turba il fatto che a raccontarla sia un affermato docente di neurochirurgia"
Corriere della Sera
"Mai prima d'ora a provare per poi credere è stato un neurochirurgo. Un paradosso che ha costretto i suoi colleghi a inerpicarsi su su, per definizioni e confutazioni, a demolir ricordi e minimizzare sensazioni.
il Giornale

TRAMA: "Mi ritrovai in un mondo completamente nuovo. Il mondo più bello e più strano che avessi mai visto... Luminoso, vibrante, estatico, stupefacente. C'era qualcuno vicino a me: una bella fanciulla dagli zigomi alti e dagli occhi intensi. Eravamo circondati da milioni di farfalle, ampi ventagli svolazzanti che si immergevano nel paesaggio verdeggiante per poi tornare a volteggiare intorno a noi. Non fu un'unica farfalla ad apparire, ma tutte insieme, come un fiume di vita e colori che si muoveva nell'aria." Queste sono alcune delle parole usate da Eben Alexander, neurochirurgo e professore alla Medical School dell'università di Harvard per descrivere il Paradiso.
Il dottor Alexander è uno scienziato che non ha mai creduto alla vita dopo la morte eppure è toccato a lui esserne testimone. Nel 2008 ha contratto una rara forma di meningite e per sette giorni è entrato in coma profondo che ha azzerato completamente l'attività della sua corteccia cerebrale. In pratica il suo cervello si è completamente spento, eppure una parte di lui era ancora vigile e ha intrapreso uno straordinario viaggio verso il Paradiso. Al suo risveglio il dottor Alexander era un uomo diverso, costretto a rivedere le sue posizioni profondamente razionali sulla vita e sulla morte: esiste una vita oltre la vita, esiste il Paradiso ed è un luogo d'amore e meraviglia. Milioni di farfalle è la testimonianza di questa incredibile esperienza. È un libro rivoluzionario in grado di mettere in discussione anche il più scettico dei lettori.