domenica 17 luglio 2011

Sogni consapevoli

La domanda sorge spontanea: "Va bene, divento consapevole di stare sognando..e poi?" 
Norbert Classen, autore dei libri "La saggezza dei toltechi" e "Carlos Castaneda e i guerrieri di Don Juan" ci ha raccontato una sua esperienza al riguardo, da pag. 160 del primo libro sopra indicato.
Durante i suoi sogni consapevoli, si è trovato a volare accanto ad una poiana . All'inizio nel sogno Classen manteneva il proprio corpo umano, poi si è trasformato in poiana. Dopo questa trasformazione racconta che "(..) "la mia percezione cromatica era cambiata in modo strano; tutte le tonalità di verde  risaltavano più fortemente che nella normale percezione. Con i miei occhi  da rapace potevo inoltre riconoscere tutti i contorni del paesaggio sino al più minuzioso dettaglio. Le cose sembravano messe più in contrasto fra di loro, cioè i miei occhi sembravano dotati di potere risolutivo decisamente maggiore. (...) A partire da quel momento avevo comunque in tutti i miei sogni la capacità di trasformarmi in poiana. Durante il sogno mi basta solamente ripetere i passi  insegnatimi dalla vecchia poiana. Tornai perciò spesso tra quei monti, per riprendere le sembianze della mia vecchia insegnante e della sua stirpe. In questo modo imparai molto da e su questi uccelli, che trovò conferma nella quotidianità della prima attenzione. Questi rapaci hanno un proprio sistema di comunicazione, che non si basa però sui suoni, ma piuttosto attraverso segnali visuali come per esempio un contatto visivo o ruotando la testa. Dopo le mie ampie esperienze oniriche volevo esaminare nel normale mondo di tutti i giorni le mie reali possibilità di comunicazione con le poiane e l'ho anche fatto. Inizialmente mi recai in parchi per le aquile e in riserve naturali per potere parlare con i miei nuovi parenti onirici. Per fare ciò impiegai il summenzionato "linguaggio dei segni", esattamente come l'avevo appreso nel sognare, e la comunicazione funzionò veramente; i volatili davano i relativi segni di risposta, che compresi in gran parte. I nostri "discorsi" non ruotavano intorno a nulla di rilevante in senso umano, ci manifestavamo i nostri sentimenti a vicenda. In seguito entrai sempre più spesso in contatto con i miei parenti onirici   in una libera riserva di caccia ed ebbi incontri interessanti, ma questa è un'altra storia.."