domenica 9 settembre 2018

Fare o essere?

Premessa
Quanto contenuto in questo post rappresenta le opinioni e le esperienze di chi lo scrive non la verità assoluta, pertanto non rispecchia necessariamente quelle di “The Monroe Institute”, che non è responsabile per l’accuratezza o la completezza delle informazioni e delle opinioni espresse in questo post. Sulla base di quanto precede i contenuti che seguono possono anche essere falsi in toto o in parte. A voi la scelta. Per quanto possibile Vi invito a leggere con il cuore e non con la mente.
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Le tecnologie Hemi-Sync® e SAM® (Spatial Angle Modulation) brevettate da The Monroe Institute rappresentano due strumenti eccellenti per acquisire consapevolezza, ottenere intuizioni per la propria vita, entrare in contatto con il proprio Sè totale, percepire le proprie potenzialità non ancora espresse, sviluppare una comprensione approfondita della propria missione terrena. Ne sono testimone personalmente e lo stesso vale per le innumerevoli persone che ne hanno testato la validità.

Dopo avere ottenuto tali comprensioni si aprono davanti a noi alcune strade.

Prima possibilità: ignoriamo la nuova consapevolezza oppure la teniamo presente senza intraprendere alcuna azione specifica.

Seconda possibilità: iniziamo a elaborare una strategia per applicarla nella nostra vita. Se durante un corso Hemi-Sync® abbiamo scoperto la missione della nostra vita, iniziamo a pianificare i cambiamenti che si rendono necessari per realizzare questi scopi consapevolizzati di recente. Pensiamo, pianifichiamo, valutiamo, cambiamo il nostro operato, in una parola "agiamo". Non c'è nulla di male in questa prospettiva.

Ma esiste una terza possibilità. Poichè ogni intento lanciato rappresenta anche una limitazione. Dopo avere compreso consapevolizzato questi nuovi elementi, decidiamo di affidarci all'Infinito, arrenderci a una forza ben superiore alla nostra. Affidiamo al Divino la nostra missione fiduciosi che ci aiuterà a realizzarla. Ci lasciamo andare al flusso della vita, come dei bimbi che si abbandonano tra le braccia dei genitori.
Mettere in pratica questa terza possibilità non significa accettare la vita passivamente nella condizione di chi è in balia del mondo intero (la vittima), ma vuol dire compiere un atto consapevole di affidarsi a questa Potenza.

Riportiamo qui il contenuto di un vecchio post: Sforzarsi per cambiare?
"(...) lo sforzo può cambiare il tuo comportamento, non te stesso. Rifletti: lo sforzo ti fa portare il cibo alla bocca, non può produrre in te l'appetito; può trattenerti a letto, non può darti il sonno; può farti svelare un segreto a un'altra persona, non può produrre la verità; può importi di fare un complimento a qualcuno, non può produrre genuina ammirazione; può spingere a compiere atti di servizio ma è impotente a produrre amore o santità. Tutto ciò che puoi raggiungere con i tuoi sforzi è repressione, non autentico cambiamento e crescita. Il cambiamento è determinato soltanto da coscienza e conoscenza. Prendi coscienza della tua infelicità, ed essa scomparirà: ne risulterà la felicità. Prendi coscienza del tuo orgoglio, ed esso cadrà: ne risulterà l'umiltà. Prendi coscienza delle tue paure, ed esse si dissolveranno: ne risulterà amore. Prendi coscienza dei tuoi legami; ed essi svaniranno: conseguenza ne sarà la libertà. Amore, libertà e felicità non sono piante che puoi coltivare e riprodurre. Non puoi neppure conoscere che cosa siano realmente. L'unica cosa che puoi fare è di analizzare i loro opposti e, attraverso questa analisi, determinarne il dissolvimento. (...)"
dal capitolo 12 del libro "Chiamati all'amore" di Anthony De Mello.


Mi tornano in mente le parole del Maestro tratte dal Vangelo di Matteo 6:25-34:
25 Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? 26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? 27 E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? 28 E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. 29 Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30 Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? 31 Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 32 Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33 Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34 Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
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Se siete giunti fin qua, per favore guardate questo video. Dura meno di quattro minuti ma contiene principi grandiosi:
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E infine, pur non facendo parte di alcuna confessione religiosa...