sabato 4 settembre 2021

La "Presenza" - Malachi Martin

Malachi Martin sapeva cosa scriveva a pag. 21 del libro "Il Diavolo nel Corpo". La descrizione che segue ha risvegliato ricordi assopiti che forse volevo dimenticare...

"Uno dei più esperti esorcisti da me conosciuti, e che fa praticamente il consigliere dell'esorcista del primo caso riportato in questo libro diede un nome ai vari stadi dell'esorcismo. Questi nomi riflettono il significato generale, o effetto o scopo di quello che sta accadendo, ma non gli specifici mezzi usati 
dallo spirito maligno o dall'esorcista, Conor, come l'ho chiamato, parlò di Presenza. Pretesa, Punto di rottura, Voce, Scontro ed Espulsione. Gli eventi e gli stadi indicati da questi nomi avvengono in nove esorcismi su dieci. Dal momento in cui l'esorcista entra nella stanza, sembra essere sospesa 
nell'aria una sensazione particolare. Da questo momento in ogni esorcismo genuino e per tutta la sua durata, tutti sono consapevoli di una qualche Presenza aliena. Tale indubitabile segno di possessione è inesplicabile e inconfondibile non meno che inevitabile. Ogni indizio di possessione, per quanto vistoso grottesco, per quanto sottile e discutibile, sembra impallidire dinanzi a questa Presenza ed essere guidato da essa.
Della Presenza non vi è alcuna traccia fisica, ma tutti la sentono. Per conoscerla bisogna sperimentarla; non si può localizzare spazialmente: ne accanto, né sopra, né nel posseduto, o in un angolo, o sotto il letto, o sospesa a mezz'aria. In un certo senso la Presenza non è in alcun luogo, e questo ingrandisce la 
paura, perché vi è effettivamente una presenza, un altro che è presente e che non è un "lui" né una "lei" né un "esso". A volte si ha l'impressione che sia un singolare, altre volte un plurale. Quando parla, durante l'esorcismo, si riferisce a se stesso a volte come "o", a volte come "noi", usando "mio" o "nostro". Invisibile e intangibile, la Presenza si aggrappa all'umanità di coloro che sono riuniti nella stanza. Potete esercitare la logica ed eliminare ogni immagine mentale di essa. Potete dirvi: "Me lo sto solo immaginando, attento! Niente panico!" e potete avere un sollievo momentaneo. Ma dopo una pausa di pochi secondi la Presenza torna come un inaudibile fischio nel cervello, come una minaccia senza parole a quello che siete. Il suo nome e la sua essenza sembrano composti di minaccia, sembrano essere intensamente minacciosi, concentrati nell'odio per l'odio e nella distruzione per la distruzione."

E' esattamente così. Quando arriva la Presenza tutti i presenti sanno che c'è. Anche se non la vedono. E quando se ne va... la minaccia latente scompare e nell'ambiente scende la quiete. Inconfondibile come la differenza esistente tra il sole a mezzodì e la notte buia.
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