Attilio fa il servizio militare obbligatorio in una città dove c’è una importante università per stranieri. Egli trascorre una parte della libera uscita, nel corso principale di questa città ove si incontrano i giovani. Ogni giorno conosce un gran numero di ragazzi e ragazze. Una sera accade qualcosa di singolare. Sulla scalinata di una chiesa, c’è seduta una graziosissima ragazza dalla carnagione scura. Forse è indiana. Si tratta di una di quelle rare volte in cui Attilio si trova in imbarazzo. Pensa “Com’è carina! Ma se vado a parlarle e lei parla un’altra lingua? E se non le piaccio? E se..? E se…” Attilio desiste dall’intenzione di presentarsi alla ragazza. Tutta la sera e la mattina successiva non fa che pensare a quella ragazza così carina. Il giorno dopo alla stessa ora, si presenta ancora davanti alla scalinata Ed in mezzo a tanta gente, rivede ancora quella splendida ragazza. Questa volta è insieme ad una amica, anche lei dalla pelle scura. Dopo alcuni minuti l’amica se ne va. La bella ragazza rimane seduta da sola. Si guarda intorno. Attilio ricomincia le sue elucubrazioni mentali “Adesso magari provo a parlarle…ma se poi si rifiuta di parlare con me? E se poi…?” Passano i minuti, e Attilio continua a farsi domande. Poi accade un imprevisto: un giovane italiano si avvicina alla ragazza dalla pelle scura ed inizia a parlare con lei. Si capisce che si tratta di un primo approccio e che non si conoscevano. La ragazza sorride. Attilio osserva la scena inebetito. Dopo una decina di minuti la ragazza dalla pelle scura ed il suo nuovo amico se ne vanno sotto lo sguardo perplesso di Attilio, che torna in caserma roso dalla rabbia verso se stesso. Il giorno successivo è l’apoteosi : Attilio vede passeggiare mano nella mano, la ragazza dalla pelle scura ed il ragazzo italiano che lei ha conosciuto il giorno prima. L'attimo...fuggito...