Un libro che mostra una prospettiva diversa da molte di quelle illustrate in questo blog. Pertanto viene presentato con piacere.
Dalla seconda di copertina:
"La causa fondamentale di quasi tutte le
relazioni “insoddisfacenti” si riassume in qualcosa che l’altro ha fatto o non
fatto, quindi ha origine nella ‘presunzione’ di essere noi - o gli altri - gli
autori delle azioni. Una relazione potrà essere serena solo nella totale
accettazione delle parole del Buddha: “Gli avvenimenti accadono, le azioni
vengono compiute, ma non esiste un’entità individuale che agisce”.
Ramesh spiega come funziona l’ego e
quanto deleteri siano gli inutili sensi di colpa dovuti ai condizionamenti.
Compresi i suoi concetti di non dualismo, si può vivere costantemente sereni,
in armonia e in pace con noi stessi e con gli altri.
L’ego deve convincersi che la sua
“esistenza” è solo divina ipnosi e che la nozione di libero arbitrio o di
volizione poggia sulla programmazione dell’organismo corpo-mente (geni +
condizionamento ambientale) sulla quale esso non ha alcun controllo."
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Dalla prefazione di Sandra Heber Percy:
"Bombay 23 Giugno 2003: con il batticuore entrai in ritardo nella stanza dell'appartamento di Ramesh, dove c'era solo una persona che stava dicendo: "Sono pronto a morire e a rubare pur di raggiungere l'illuminazione. Spiegami se è possibile ottenerla e che cosa si deve fare. Tu che cosa hai fatto per raggiungerla?" Ramesh alzò lo sguardo e mi sentii come passata ai raggi X, poi sorrise e rispose all'interlocutore con una domanda: "Chi è che cerca l'illuminazione e che cosa cerca?" Il giovane rimase perplesso e, agitandosi sulla sedia, con enfasi specificò: " Io sono il ricercatore e voglio sperimentare Dio, ma nonostante ore e ore di meditazione non sono arrivato a niente, in nove anni di pratiche yogiche". Ramesh rimase calmo e come se la confusione del giovane lo divertisse, controbattè: "Quell'io che vuole raggiungere l'illuminazione è solo l'ego, che non sa che desidera essere ghigliottinato, che non accetta di non poter fare niente e di non essere lui ad agire. Il colmo dei colmi è che non c'è niente da raggiungere. La comprensione ultima sta nell'accettare totalmente che non esiste altro che la Coscienza che gioca e fa quello che vuole, quando vuole. Tutto avviene per sua volontà e, al tuo ego, non resta altro che accettare di essere impotente come un eunuco" Anche se obbliga il corpo a rimanere tre ore seduto ogni mattina a meditare, l'ego non può fare avvenire niente. L'unica cosa che ottiene è di calmare la mente e di insegnare al corpo a non agitarsi troppo. L'ego. frustrato dal fatto di non avere trovato soddisfazione nella vita vissuta fino a quel momento, ha solo spostato le sue aspettative in un campo nuovo e si è convinto di poter sperimentare la beatitudine, seguendo delle pratiche spirituali. Ma la verità è che a sperimentare gioia, beatitudine o dolore è sempre l'ego e quando, per volontà di Dio, si arriva alla comprensione dello scherzo che Dio ci ha fatto, l'ego scompare e non esistono beatitudini trascendentali da poter sperimentare, solo un senso di pace profonda".