Il 24 Agosto è morto Charlie Watts il batterista dei Rolling Stones. Ho sempre avuto stima per quest'uomo così diverso dai suoi compagni del gruppo. La mattina del 25 c.m. mi sono svegliato alle 6,00 con questo pensiero: "Dopo un passaggio in bagno prova a dare un'occhiata per vedere dove e come si trova Charlie Watts." Va bene, la cosa non era programmata, ma da quando provo a lasciarmi fluire e a programmare il meno possibile accadono delle cose curiose. 😀
Decido di usare il metodo di Bruce Moen. Eseguo qualche respiro profondo per rilassarmi più a fondo e lancio l'intento di entrare in contatto con Charlie Watts. Lo ricordo nelle immagini degli ultimi anni che ho visto in internet e provo a creare un contatto... nulla. Arriva una consapevolezza (interiore? dall'esterno? una voce nella mente?): "Charlie non è disponibile.". Ma come? Perchè? A memoria ne' Monroe ne' Moen hanno mai insegnato che non si possa entrare in contatto con un defunto subito dopo il suo passaggio. E' vero che ci sono delle scuole di pensiero che dicono che è meglio aspettare un po' di tempo prima di cercarli, ma mi domando se non si tratti di un sistema di credenze. E poi, non "incontrai" il mio amico R. al suo funerale due o tre giorni dopo la morte del suo corpo fisico? Sto forse scontrandomi contro un mio sistema di credenze di cui non sono consapevole? Prendo atto della situazione e termino l'esplorazione.
La mattina del 26 Agosto, decido di riprovare questa volta con il supporto Hemi-Sync. Le frequenze sono quelle di Focus 27 che si possono trovare nel brano "The Park" dell'album "Into the Light - Free Flow Meditations". Appena arrivo cerco Socrate, un vecchio amico, che mi accoglie calorosamente. Dopo avergli esposto le ragioni della mia visita, si prende qualche attimo per fare delle verifiche (quali?) e poi mi conferma l'indisponibilità. Sono un po' contrariato dalla situazione pertanto insisto per "portare a casa qualcosa" dall'esplorazione. Dopo qualche attimo mi dice che mi darà il massimo di ciò che è disponibile (in che senso?)... "vedo" Charlie (di aspetto sui 35) seduto che sta riflettendo. Percepisco/comprendo (come?) che si trova in una condizione di conflitto interiore: da un lato sta consapevolizzando le infinite possibilità insite nella sua esistenza non fisica e dall'altra sente ancora un forte legame verso la sua famiglia. Ringrazio Socrate per la sua grande gentilezza e disponibilità e torno in stato di coscienza ordinario.
Alcune considerazioni scritte alcuni giorni dopo la trascrizione delle esperienze:
- non ho ottenuto alcuna verifica/conferma che quanto "visto"/percepito fosse reale, pertanto etichetto l'esperienza tra quelle "forse vere/forse frutto dell'immaginazione";
- non ho alcun desiderio di andare a verificare le condizioni di Charlie oggi.
- Ho l'opportunità di verificare le mie credenze (ed eventualmente a esplorare ulteriormente) su cosa accade a un individuo nelle ore immediatamente successive al suo passaggio nell'aldilà.