Adyashanti parla della sua maestra, Arvis Justi:
"Insegnava a casa sua e non si è mai fatta pubblicità. All'inizio sistemava i cuscini in soggiorno tutte le domeniche mattina e si metteva seduta in attesa, ma nessuno si è fatto vedere per un anno e mezzo. Ogni settimana tirava fuori i cuscini e aveva un discorso pronto. Si metteva seduta ma non arrivava nessuno. E com'era possibile, se non si era fatta alcuna pubblicità?Ma lei continuò con una dedizione assoluta e, dopo un anno e mezzo, arrivò una persona. Ogni settimana, per un anno, continuarono ad incontrarsi. E poi arrivò un'altra persona, e così via. Non desiderava essere conosciuta e non si è mai considerata un'insegnante. Era una persona molto modesta. Poi lo Zen cominciò a diffondersi in America e le persone, tra cui anche io, rimasero affascinate dalle vesti, dai templi, dalle cerimonie e così via. Invece questa anziana signora ci accoglieva in casa sua dalla porta posteriore, indossava abiti normali e ci accompagnava a sedere in soggiorno. Dall'esterno, non faceva nessun effetto. Infatti, non credo di essermi reso conto che cosa mi offrisse davvero, finché lei non mi consigliò di andare a un tempio per un lungo ritiro, il primo di tutta la mia vita. Quando tornai da un ritiro molto rigoroso, ero letteralmente spiazzato. Pensa: "Oddio, qui c'è la stessa cosa e forse anche di più. Nel soggiorno di questa signora la domenica mattina c'è altrettanto dharma e forse anche di più di quello che ho trovato nel mio ritiro." Non riuscivo neanche a dirlo, era una rivelazione sconvolgente. Lei era così modesta che credo che la maggior parte delle persone non se ne sia mai resa conto. Non si sono mai resi conto di chi fosse davvero quella signora e di quello che avesse da offrire."
Tratto dalle pagine 86 e 87 del libro "La vera meditazione" di Adyashanti.