L'altro giorno ho effettuato, senza aspettative, una sessione meditativa utilizzando il CD "The Visit" del Monroe Institute. Dopo essere entrato nel Focus 10
ho iniziato una visualizzazione che mi ha condotto dinanzi ad una porta
di legno, simile a quella riprodotta nell'immagine. Ho vissuto la consueta
sensazione di essere "altrove" con l'attenzione mentre il corpo e
gli stimoli ad esso collegati erano in un luogo lontano lontano.
Oltre la porta, ho incontrato il mio sè superiore. Qualcosa di etereo. Mi ha dato proprio il messaggio di cui avevo bisogno in quel momento: "Diffondi amore". Poi l'attenzione si è spostata in una regione remota del medio oriente. Due bimbi maschi dormivano su di un letto semplice e rudimentale. Il padre si muoveva all'interno della modesta abitazione...e quell'uomo barbuto, anonimo, di media statura, dalla carnagione leggermente scura....ero io. La chiara impressione di stare osservando una esperienza presente. Ma se sono là sdraiato nel letto...come posso essere in medio oriente? Ringrazio per l'esperienza vissuta e, come spesso accade, ritorno dal viaggio con più domande che risposte. Una esperienza che ha valore e significato solo per me, e forse anche per l'arabo :-) *************************************** Ogni esperienza vissuta da un individuo può essere ripetuta da altre persone. In tutte le esperienze e storie narrate in questo blog, il messaggio ricorrente è: "prova anche tu, gioca, sperimenta!" Quali sono i mezzi per conoscere se stessi ed il mondo che ci circonda? Sono una infinità. Indico solo i principali che hanno attraversato la mia strada:
Nel video, dopo 32 secondi, il cantante dice: "Where do we go, when hope runs out, when we are empty, when there's nothing left." Traduzione: "Dove andiamo, quando la speranza scompare, quando ci sentiamo vuoti, quando non rimane più nulla."
A 3'42" del video viene detto: "When I was 10, I tried to commit suicide. I had lost my hope. I tried to drown myself,
but I couldn't do it. God had a plan for my life: to give hope to other people through my story." Traduzione: "Quando avevo dieci anni, ho tentato di suicidarmi. Avevo perso la speranza. Ho provato ad affogarmi,
ma non ci sono riuscito. Dio aveva un piano per la mia vita: donare speranza ad altre persone, tramite la mia storia."
E tu lettore, sei ancora convinto di non essere abbastanza bravo? di non potercela fare? di non avere le capacità per riuscire a superare l'ostacolo che ora ti sembra insormontabile?
Dal libro di Bruce Moen "Voyages into the unknown" - Pag. 13-14
"A strong desire to be with other people pulled me out to a nearby Bennigan's restaurant for dinner. At least there the loud music and noisy, crowded atmosphere matched the energy I felt surrounding me alone at home. Sitting at a small table by myself, I'd just finished placing my order for a seafood platter when I remembered earlier thoughts about trying to assist victims of the bombing. Still thinking it was something I'd actually do later, I sat on a stool in Bennigan's, quietly expressing my willingness to provide assistance. That's how it always starts. I just express the intent to proceed. I thought I'd have plenty of time to finish my meal, go home, lie down, and then begin to carry out my intent to assist. I have done such things before and it has always worked out just fine. But hidden treasure is a tricky thing. You're never sure what you're going to find. Moments after expressing my willingness to assist I felt the voice of Coach, a nonphysical friend you'll come to know later. Amidst the overly loud music and many people's voices I focused on Coach's voice. "Okay Bruce," I felt him saying, "they can use the help." In the next instant, sitting on a tall stool in Bennigan's and remaining aware of those surroundings, suddenly I was also rushing through blackness toward three infants who had died in the blast." (...)
Next a woman named Charlotte materialized in the blackness in front of me. She seemed dazed and in shock. She became aware of my presence almost immediately and looked at me through a shell-shocked face and glazed-over eyes. I explained that I'd been sent to bring her back home. I sensed that somewhere inside her it registered from her religious upbringing that when she died someone was supposed to come for her. In her dazed state of shock she was willing to go wherever I would take her. I reached out and took her by the hand. Then we lifted off and flew away in the direction of the Park. When we arrived, again out of habit, I tried to get an impression of the name of the person who met her there. Then I turned back toward the blast site."
Una traduzione in italiano: "Un
forte desiderio di stare con altre persone mi ha condotto per la cena da Bennigan, un
ristorante nelle vicinanze. Almeno la musica ad
alto volume ed il locale rumoroso ed affollato compensava l'atmosfera e l'energia che sentivo circondarmi in casa. Seduto
a un tavolino da solo, avevo appena finito di fa l'ordine
per un piatto di pesce, quando mi sono ricordato i pensieri precedenti
di cercare di assistere le vittime dei bombardamenti. Pensavo che si sarebbe trattato di qualcosa che avrei fatto più tardi, quindi mi sono seduto
su uno sgabello in Bennigan, per esprimere tranquillamente la mia
disponibilità a fornire assistenza. È così che inizia sempre. Ho appena espresso l'intenzione di procedere. Ho
pensato che avrei avuto tutto il tempo per finire il mio pasto ed andare a casa, sdraiarmi, e poi iniziare a svolgere il mio intento di assistere. Ho fatto queste cose prima e ha sempre funzionato bene. Ma i tesori nsscosti sono sempre qualcosa di particolare. Non sei mai sicuro di quello che troverai. Momenti
dopo aver espresso la mia volontà di aiutare, ho sentito la voce di
Coach, un amico non fisico che conoscerete più avanti.Tra la musica troppo forte e le voci di molte persone, mi sono concentrato sulla voce di Coach. "Okay Bruce," lo sentii dire: "possono utilizzare l'aiuto." Un
istante dopo, seduto su uno sgabello alto da Bennigan e rimanendo
consapevole di quei dintorni, improvvisamente stavo correndo attraverso il buio verso tre bambini che erano morti nell'esplosione. " (...) (Nota del traduttore: nelle righe successive Moen spiega come ha accompagnato i bimbi nel Focus 27 dove ad attenderli c'erano dei parenti dei bimbi e degli helpers). Poi una donna di nome Charlotte si materializzò nel buio di fronte a me. Sembrava stordita ed in uno stato di shock. Si accorse della mia presenza quasi subito e mi guardò con uno sguardo traumatizzato ed occhi vitrei. Ho spiegato che ero stato mandato per riportarla a casa. Ebbi la sensazione che da qualche parte dentro di lei, avesse registrato tramite la
sua educazione religiosa che quando fosse morta qualcuno sarebbe venuto da lei.
Nel suo stato di stordimento e shock, era disposta ad andare ovunque la portassi. Ho allungato la mano per prenderla per mano.Poi siamo partiti volando in direzione del Parco (Nota del traduttore: nel Focus 27 esistono un Centro di Accoglienza, il
Parco. Progettato per superare il trauma, lo shock della transizione
fuori dalla realtà fisica, e per assistere coloro che vi arrivano per
valutare le diverse opzioni per il loro prossimo passo nel processo di
evoluzione e di crescita.). Quando
siamo arrivati, ancora una volta per abitudine, ho cercato di farmi
un'idea del nome della persona che avevo incontrato. Poi mi voltai verso il luogo dell'esplosione."
Mi viene in mente il sorriso di un amico. Ringrazia spesso ed ogni volta che lo fa, i suoi occhi si illuminano. E trasmettono gioia a chi gli sta vicino.
Il libro è stato appena pubblicato in Italia, e questi sono alcuni commenti sulla quarta di copertina: "Quella di Alexander è un'esperienza che ha modificato profondamente una radicata visione scientifica della coscienza umana" la Repubblica "Non si tratta certamente del primo caso di rsperienze ai confini della morte, ma di certo turba il fatto che a raccontarla sia un affermato docente di neurochirurgia" Corriere della Sera "Mai prima d'ora a provare per poi credere è stato un neurochirurgo. Un paradosso che ha costretto i suoi colleghi a inerpicarsi su su, per definizioni e confutazioni, a demolir ricordi e minimizzare sensazioni. il Giornale
TRAMA: "Mi ritrovai in un mondo completamente nuovo. Il mondo più bello e più
strano che avessi mai visto... Luminoso, vibrante, estatico,
stupefacente. C'era qualcuno vicino a me: una bella fanciulla dagli
zigomi alti e dagli occhi intensi. Eravamo circondati da milioni di
farfalle, ampi ventagli svolazzanti che si immergevano nel paesaggio
verdeggiante per poi tornare a volteggiare intorno a noi. Non fu
un'unica farfalla ad apparire, ma tutte insieme, come un fiume di vita e
colori che si muoveva nell'aria." Queste sono alcune delle parole usate
da Eben Alexander, neurochirurgo e professore alla Medical School
dell'università di Harvard per descrivere il Paradiso. Il dottor
Alexander è uno scienziato che non ha mai creduto alla vita dopo la
morte eppure è toccato a lui esserne testimone. Nel 2008 ha contratto
una rara forma di meningite e per sette giorni è entrato in coma
profondo che ha azzerato completamente l'attività della sua corteccia
cerebrale. In pratica il suo cervello si è completamente spento, eppure
una parte di lui era ancora vigile e ha intrapreso uno straordinario
viaggio verso il Paradiso. Al suo risveglio il dottor Alexander era un
uomo diverso, costretto a rivedere le sue posizioni profondamente
razionali sulla vita e sulla morte: esiste una vita oltre la vita,
esiste il Paradiso ed è un luogo d'amore e meraviglia. Milioni di farfalle
è la testimonianza di questa incredibile esperienza. È un libro
rivoluzionario in grado di mettere in discussione anche il più scettico
dei lettori.